Massimo Plescia

Massimo Plescia

* by Massimo Plescia “primo chef” di SDI

Ho da poco compiuto 50 anni. E come per tutte le età che finiscono per zero, anche in questo caso è stato naturale cominciare a riflettere su me stesso e su ciò che ho fatto nella vita.

E’ una età alla quale credo di essere arrivato in salute e in forza, grazie ai tanti che mi sono stati vicini e mi hanno voluto bene. Ho accumulanto anche grazie a loro tantissime esperienze.

Nel 1991 ho scelto di fare l’imprenditore, in Sicilia, dove la cultura del merito e del mercato erano e, purtroppo sono, chimere. Impresa, in una Sicilia dove dalla commozione per le stragi del 1992 è emersa una straordinaria energia collettiva volta al cambiamento, ma che, alla fine, ben poco ha inciso concretamente nella gestione della cosa pubblica.

Siamo quindi, ad oggi, in una Sicilia ed una Italia nella quale le aziende chiudono quotidianamente per un tossico cocktail di banche marce; in cui la pubblica amministrazione è incapace, costosa  ed autoreferenziale e in una Sicilia in cui alcuni imprenditori  egoisti hanno perso il gusto per la sfida e per la competizione di mercato.

Per fortuna vedo anche che ci sono tante aziende che ……non perdono mai di vista i sacri principi aziendali:

  • il cliente al centro
  • giusto equilibrio di tempi, costi e qualità

E così, crescono, esportano, innovano.

Quindi si può fare! Non siamo condannati da un destino cinico e baro. Per fare diventare questo sviluppo un fenomeno più sistematico e non occasionale, ognuno di noi deve decidere di cominciare a dare, a condividere qualcosa del proprio senza richiedere necessariamente qualcosa in cambio.

Ed io Massimo Plescia cosa posso condividere? La mia esperienza.

I 50 anni mi hanno fatto riflettere: sono 25 anni che accumulo esperienze di consulenza e formazione, in imprese di tutte le dimensioni. Se aggiungiamo i 5 anni di ingegneria gestionale si vede che 30 dei miei 50 anni sono stati vissuti parlando, studiando, facendo, costruendo, modificando, innovando, soluzioni per le imprese.

Ho deciso di cominciare a mettere ordine in queste esperienze, cercando di condividerle nella maniera semplice e sintetica che un articolo web su un sito richiede.


Il lunedì mattina, in questo sito troverete la mia rubrica settimanale “99 ricette d’impresa”
 nella quale proporrò spunti e “dritte” operative che possono stimolare il cambiamento.

Ogni volta che rileggo o rivedo il Gattopardo, infatti, mi vengono sempre i brividi nel momento in cui il Principe di Salina dice a Chevalley: “In Sicilia non importa far male o far bene: il peccato che noi siciliani non perdoniamo mai è semplicemente quello di fare”. Nonostante i tanti “saggi” consigli ricevuti in questi anni, non riesco ad accettarlo. Bisogna fare e bisogna fare bene!

Fare significa modificare qualcosa, che sia un prodotto, un ambito sociale o ambientale ed è questo il nodo: la paura del cambiamento. Il cambiamento nasce quasi sempre come reazione ad un problema. Il punto è che bisogna rompere la dannosa abitudine di occuparsi di ciò che il cambiamento fa perdere, senza occuparsi di quello che ci può far trovare. Avremo modo di riparlarne. 

99ricette

Ricetta numero 1: Dietro ogni minaccia c’è sempre una opportunità.  Guarda i problemi da un nuovo punto di vista e la scoprirai.

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