Camminare nella natura: ecco perché è importante per i manager.

Da diverso tempo ormai non rappresenta un segreto il fatto che il Brain Walking sia una pratica ampiamente utilizzata da tanti bravi manager aziendali anglosassoni e non. Il motivo? I pensieri che nascono camminando immersi nel verde, a volte, hanno un valore più grande di quelli nati nella sala riunioni: possono derivare da un’intuizione giusta oppure provenire dalla solitudine che si prova quando si rimane a tu per tu con la natura circostante. Il cammino nella natura permette di liberare la mente dai pensieri riguardanti il lavoro e attingere alla sua parte più creativa, specialmente se la pratica viene effettuata con lo stato mentale adatto. Lasciandosi indietro la rumorosa città, i dispositivi elettronici di vario genere e i colleghi di lavoro con i loro consigli, la mente diventa in grado d’intraprendere un cammino proprio.

Uno di quelli studiati da centinaia di anni e descritti da pittori, filosofi e poeti. Non è raro trovare testimonianze di coloro che hanno avuto delle illuminazioni proprio durante le passeggiate solitarie nei boschi, liberandosi dagli schemi precostituiti e vagando con la mente al di la delle semplici barriere razionali. Non importa nemmeno se si fosse trattato di un’occasione particolare, una camminata abituale oppure di un evento più unico che raro: in molti casi si è riusciti ad aprire la mente andando oltre i rigidi ragionamenti imposti dalla logica.

Il cammino è libertà nella bellezza. La bellezza della natura, che non facciamo mai abbastanza per proteggere, sono un mix energetico straordinario che permette di tirare fuori il meglio di ognuno di noi.

Quali benefici può ricavarne un manager?

A prima vista il cammino immersi nella natura potrebbe sembrare a chiunque una perdita di tempo; lento, lungo, ripetitivo. Anche per via di quelle che sono le considerazioni della nostra epoca, in cui ogni decisione necessita di essere presa solo utilizzando schemi mentali imposti e sempre subito. Eppure se doveste decidere di camminare da soli su un sentiero immersi nel verde, non potreste fare a meno di sentire i vostri stessi pensieri, il vostro inconscio, tanto da chiedervi: sono davvero io che lo penso? Questo approccio introverso, per così dire, sta già dando dei precisi risultati per tutti i manager che lo utilizzano e grazie al quale generano idee nuove, vincenti.

Da queste camminate solitarie derivano delle migliori analisi sulle azioni da svolgere, nonché suggerimenti sulla fluidità e l’efficacia del lavoro. Provare non costa nulla: basta semplicemente camminare lentamente, anche senza traguardi particolari, per dividere la mente dalla routine quotidiana e dai suoi ritmi per sentire la natura. Ci si distacca così dai condizionamenti, in modo da osservare il mondo da un angolo diverso e riuscendo trovare delle soluzioni apparentemente invisibili ai propri problemi. Dopo un cammino nella natura, il manager riuscirà a vedere un più ampio margine di possibilità, distaccando la mente dalle opzioni preimposte per andare oltre. E quelli che proprio non riescono ad abbandonare le procedure nemmeno per un secondo, possono affidarsi a delle precise fasi.

Le regole per un efficace cammino nella natura

Se si vuol davvero raggiungere il risultato e non si sa come abbandonare tutti gli schemi di cui si è prigionieri, conviene procedere per step. In primis si consiglia di annotare le proprie esigenze su un foglio, in modo da potersi concentrare meglio sulle stesse durante il cammino. Qui il manager si amalgama con le proprie necessità, cercando d’incentrare la propria attenzione unicamente sugli stessi.

Nella seconda fase si cerca di liberare la mente dai pensieri di troppo, lasciando andare le idee quotidiane e creando così dello spazio per concentrare le idee sul movimento, armonico, continuo e regolare  tra il corpo, la mente e la natura, e leggerlo. Nella mente si crea così uno spazio vuoto destinato alla terza fase: quella delle nuove idee che vanno a riempire lo spazio creato prima. Più si cammina, più vuoto si crea e più le intuizioni si fanno lucide e precise. Infine non resta che annotarsi tutte le idee, trasformando i prototipi in intuizioni articolate. Il cammino nella natura volto alla crescita professionale del manager potrebbe godere anche di un confronto con gli altri appassionati di attività simili, estendendo la ricerca delle soluzioni e delle idee a più cervelli.

Alla fine dei conti è uno strumento per la formazione aziendale volto allo studio di nuove strategie e utile per aiutare i manager e il personale a migliorare le proprie prestazioni lavorative. Prestazioni che non si possono raggiungere solo per mezzo delle sale riunioni, ma che, come dimostrato, sono realizzabili se si riesce ad aprire la mente alle idee e possibilità più stravaganti. Proprio questa, imprevidibilità, stravaganza, uscita fuori dagli schemi, potrebbe essere la giusta carta per risultare dei manager efficaci e, per stare meglio in salute….

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