Lo hanno chiamato Digital Vortex. Una spirale di avanzamento tecnologico ormai fuori controllo. Secondo il Global Center for Digital Business Transformation, che ha dato il nome al fenomeno dopo uno studio che ha coinvolto 941 business leader di 12 settori diversi provenienti da 13 Paesi, nell’arco di cinque anni ben 4 aziende su 10 perderanno la propria posizione sul mercato a causa della digitalizzazione. Solo 6 su 10, quindi, avranno la forza di resistere o stanno già correndo ai ripari.

Ma cosa significa “digitalizzazione”? E perché metterà in difficoltà così tante aziende?

Ancora oggi in molti credono che gli strumenti di lavoro siano solo… strumenti. La verità, emersa anche da questo studio ma storicamente confermata più volte, è che l’avanzamento tecnologico modifica radicalmente la struttura organizzativa delle aziende, ma anche il loro modello di business e la catena del valore.

Verrebbe spontaneo pensare:

“È semplice quindi, ristrutturo l’azienda, cambio il mio modello di business e supero questa fase”.

No.

Lo studio ha usato il termine vortice perché ha inquadrato un fenomeno che ha due caratteristiche principali: non si ferma e non è controllabile. È quindi imprevedibile.

Secondo lo studio solo il 25% degli intervistati si sta preparando consapevolmente alla sfida, ma “aggiornarsi” non basta a meno che non diventi un modo di pensare. Formarsi continuamente significa non lasciarsi cogliere impreparati quando qualcosa di nuovo apparirà.

Chi poteva immaginare, 20 anni fa, l’impatto che i social network avrebbero avuto sul business? Per non parlare del grado di connessione fornito dallo smartphone che teniamo in tasca. Di certo si era consapevoli che internet stava cambiando e avrebbe cambiato tutto, ma non si poteva prevedere il come.

E nel business il come fa la differenza tra il successo e il fallimento.

È un caso che si parli molto di start-up? Le neonate aziende hanno meno capitale, un marchio meno forte e meno clienti rispetto alle grandi, ma hanno un alto grado di innovazione, di agilità e di sperimentazione (permettendosi quindi rischi che una grande azienda di solito non prende in considerazione).

Cosa devono fare quindi le aziende già esistenti, con anni di esperienza alle spalle, un marchio forte, una nutrita platea di clienti affezionati sì, ma che qualcosa di rivoluzionario potrà sempre dirottare altrove?

Un’azienda affermata che non vuole rientrare tra le 4 su 10 che verranno risucchiate nel Vortice Digitale deve recuperare quell’atteggiamento pioneristico che sta all’origine del concetto di “impresa”. La rivoluzione digitale non è solo uno “stare al passo coi tempi” in senso tecnologico, ma è la migliore occasione per lavorare su tutto ciò che rende l’azienda importante: mission, struttura organizzativa, motivazione, valori, target di mercato, e soprattutto persone.

La digitalizzazione cambierà il modo di pensare le aziende e il modo di pensare delle aziende, cioè delle persone che le vivono. Aggiornarsi, formarsi e trasformarsi non sono più investimenti, scelte aziendali, ma vere e proprie necessità.

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