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L’analisi degli infortuni mancati per la conseguente progettazione della formazione dei lavoratori

Redazione 17 Ott 2014 Gestione e adeguamenti normativi, SDINEWS Commenti disabilitati su L’analisi degli infortuni mancati per la conseguente progettazione della formazione dei lavoratori 2719 Views

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incidenti-domestici-ogni-anno-quasi-400mila-bimbi-al-pronto-soccorso_2660di Alessio Ciro Strazzeri*

 

L’analisi degli infortuni mancati, altrimenti definiti “quasi incidenti” o “near misses” permette di mostrare dove le procedure lavorative hanno bisogno di essere modificate o migliorate, e parimenti così come i comportamenti dei lavoratori possano essere modificati per prevenire gli infortuni. In realtà, sia le buone che le cattive esperienze dovrebbero essere prese in considerazione nel pianificare azioni di prevenzione degli infortuni nelle imprese. I quasi incidenti non sono sempre facili da individuare, da capire e da controllare. Qualsiasi piccola anomalia, difetto o malfunzionamento di minore entità andrebbe tenuto in considerazione, dato che anche un evento in apparenza insignificante potrebbe provocare un incidente. Nelle industrie in cui le prassi ed i protocolli sono consolidati, è difficile che accadano anomalie a causa di mancanza di know-how, è più probabile che siano causati da “abitudine”, fraintendimenti e difetti di comunicazione. Perciò i quasi incidenti e le deviazioni, che è ipotizzabile anticipino gli incidenti, possono essere l’occasione per rendere “applicabile” il know-how espresso nella documentazione di riferimento.

            Dal momento che “l’anomalia” è un elemento che influenza il sistema di gestione della sicurezza, essa deve essere prontamente comunicata, sia per segnalare la possibilità che si verifichi, sia per la ricerca di una soluzione. Lo scopo, in definitiva, è quello di individuare quei “sussurri” che possono segnalare al lavoratore il rischio di un incidente già in una fase che precede di molto il suo verificarsi. Un sistema in grado di segnalare eventuali anomalie, anche in assenza di conseguenze, è essenziale per una gestione efficace della sicurezza. Inoltre, dovrebbero essere pianificati ed eseguiti controlli delle attrezzature e delle procedure operative, al fine di scoprire eventuali segnali prima che possano accadere guasti o incidenti.

            Le informazioni significative per la registrazione dei quasi incidenti variano per ogni azienda, ma devono rispondere alle semplici domande:

  • Quando? E cioè l’indicazione del tempo di accadimento, durante quale attività si sia verificato;
  • Dove? In quale apparecchio, unità o, reparto;
  • Cosa? E cioè, se a rischiare sono state persone, apparecchiature, sostanze, o procedure di funzionamento coinvolte nell’evento;
  • Perché? E cioè le cause dirette e indirette, se note.

            Inoltre, l’attività di registrazione dell’evento si dovrebbe svolgere direttamente sul campo, e comunque l’autore della segnalazione deve essere il lavoratore o il caposquadra, cioè chi è in grado di fornire, anche se in modo conciso, le informazioni che caratterizzano il quasi incidente. Molti operatori ritengono che si debbano segnalare solo le anomalie che hanno provocato danni ed effetti evidenti a persone e/o cose, al contrario, ogni piccolo difetto o deviazione dai protocolli e/o prassi aziendali deve essere preso in considerazione perché potrebbe essere la causa o  il motivo potenziale di un incidente o di un’anomalia più grave. Il personale dovrebbe, perciò, essere incoraggiato a non trascurare gli eventi che considera “banali”, dato che ogni evento è potenzialmente utile per rilevare condizioni latenti che potrebbero portare a un incidente, magari dopo molto tempo.

            Questo dovrebbe stimolare i  lavoratori ad acquisire responsabilità e capacita di segnalare e gestire ogni anomalia riscontrata. Occorre, quindi, puntare molto sull’aspetto formativo ed addestrativo del personale, in tale materia, e la disponibilità dei Fondi Interprofessionali come Fondimpresa, che consente alle aziende di avere a disposizione ingenti risorse economiche finalizzate allo scopo, non solo nei propri Conti Formazione, ma anche attraverso i bandi a valere sul Conto di Sistema, in quanto la materia della Sicurezza è quella più ricorrente nelle linee di finanziamento.

 * Alessio Ciro Strazzeri

Nato a Catania nel 1969, ha conseguito la laurea in Ingegneria col massimo dei voti all’età di 24 anni, nel 1993, all’università del capoluogo etneo. Negli anni successivi ha girato l’Italia per conseguire le qualifiche che, ad oggi, lo rendono uno dei professionisti più competenti ed ambiti, a livello internazionale, nei settori della Sicurezza sul Lavoro, della Responsabilità Sociale ed Amministrativa delle organizzazioni, della Qualità, dell’Ambiente ed, in generale, nel campo dell’Enterprise Risk Management. È consulente qualificato di direzione, certificato APCO-CMC e auditor qualificato per gli schemi SA 8000, ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001, Basilea 2 e Dlgs 231/01, nonché responsabile qualificato del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) per tutti i macrosettori ATECO, ai sensi dell’art. 32 del Dlgs 81/08 e, ai sensi della norma ISO 17024, è consulente tecnico e formatore per la Sicurezza sul Lavoro, responsabile del servizio di Prevenzione e Protezione, esperto 231, componente dell’organismo di vigilanza ex art. 6 del Dlgs 231/01, auditor 231, esperto tecnico per l’asseverazione dei Modelli Organizzativi ex art. 30 del Dlgs 81/08”.

Ha creato il Gruppo Strazzeri, società di consulenza di direzione, con certificazione ISO 9001 per i settori Consulenza Direzionale e Formazione, con sedi in Italia ed all’estero e due “punte di diamante”: Portale 231 e 20121.it. Ha ricoperto incarichi in Confindustria a Catania, dove è attualmente presidente della sezione Consulenza, è stato fino al 2010 presidente della delegazione Sicilia in Assoconsult, in Confindustria nazionale, è, attualmente, membro del comitato tecnico confederale Salute e Sicurezza.

È l’attuale presidente di OBR Sicilia, articolazione siciliana di Fondimpresa, nonché Presidente Nazionale di Asso231 – Associazione degli Stakeholders del Dlgs 231/01. È autore del libro I modelli 231 come sistemi di gestione della responsabilità amministrativa – Realizzare un Modello Organizzativo conforme al Dlgs 231/01 ed integrato con ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001, SA 8000, ISO 31000 edito da Ipsoa – Wolter Kluver. Per maggiori informazioni www.cirostrazzeri.it

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Sicurezza sul lavoro 2014-10-17
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