La Consob e la tutela del mercato e degli investitori

La Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa) è un’autorità indipendente e pienamente autonoma che è stata istituita per legge nel 1974. Le sue attività sono rivolte a garantire lo sviluppo, la trasparenza e l’efficienza del mercato mobile italiano nei cui confronti esercita un’opera di vigilanza. Al tempo stesso è finalizzata alla tutela degli investitori, monitorando anche le attività degli istituti di credito che operano in Italia. Proprio per questo motivo la Consob rappresenta un ente fondamentale per le PMI perché la sua azione di controllo consente di verificare la liceità e il rispetto della normativa degli strumenti finanziari a disposizione delle imprese. Ciò vale in maniera particolare per quanto riguarda la private equity, i minibond e l’equity crowdfunding in quanto si tratta di modalità nuove, che non tutti gli imprenditori conoscono ma che possono rappresentare valide forme di finanziamento alternative rispetto al debito bancario.

Il finanziamento attraverso i minibond

I minibond, come altre misure a vantaggio delle PMI, sono stati introdotti dal Decreto Legge 83/2012,definito come Decreto Sviluppo. Si tratta di vere e proprie cambiali finanziarie ed obbligazioni che le stesse piccole e medie imprese emettono per ottenere capitali di investimento. I requisiti richiesti sono:
– almeno 10 dipendenti (sono escluse micro-imprese e banche) e non oltre 250;
– un bilancio o un fatturato annuo che non superi rispettivamente 43 milioni di euro o 50 milioni di euro per le imprese con meno di 250 dipendenti. Se l’impresa occupa meno di 50 persone, il bilancio o il fatturato annuo deve essere inferiore a 10 milioni di euro;
– l’ultimo bilancio deve essere sottoposto a revisione contabile da parte di una società o di un professionista iscritto all’apposito registro;
– le obbligazioni vanno collocate solo presso investitori professionali, che non siano soci della stessa impresa, direttamente o indirettamente.
Si tratta di strumenti di debito a lungo, medio oppure breve termine (da 1 a 36 mesi) a seconda della formula che le PMI intendono adottare. In ogni caso è previsto uno sponsor (SICAV, banca, impresa di investimento, intermediario finanziario autorizzato o S.G.R.) che supporti l’impresa per l’emissione, collocamento e gestione dei titoli fino alla loro naturale scadenza. Al tempo stesso lo sponsor deve mantenere nel proprio portafoglio obbligazioni per almeno l’8% o il 5% del valore di emissione se il totale dei titoli ammonta rispettivamente a 5-10 milioni di euro o meno di 5 milioni di euro.

Grazie ai minibond le PMI possono godere di numerosi vantaggi, quali:

  • l’accesso diretto al mercato dei capitali;
  •  un percorso di crescita per step;
  • la quotazione del titolo presso un MTF gestito da Borsa Italiana;
  • rafforzare la propria visibilità e la propria reputazione;
  • dedurre interamente gli interessi passivi fino al 30% dell’Ebitda;
  • diversificazione delle fonti di finanziamento.

Il ruolo della Consob risulta essere necessario e di primaria importanza per assicurarsi che gli sponsor siano società e operatori autorizzati, con una buona solidità finanziaria e un alto livello di affidabilità. In secondo luogo consente di semplificare l’accesso a questi strumenti finanziari di raccolta del capitale, che fino a poco tempo fa potevano essere utilizzati soltanto da imprese di grandi dimensioni e ben strutturate.

Private equity ed equity cowdfunding: che cosa sono

L’equity crowdfunding riguarda la raccolta di capitali di investimento tramite portali online in base a principi mutuati dall’economia collaborativa. Il crowdfunding è una nuova forma di finanziamento che sta registrando un notevole successo in Italia e che sfrutta le potenzialità della rete. In questo modo un numero variabile di persone dona somme di denaro come finanziamento per un’iniziativa oppure un progetto imprenditoriale. L’interconnessione avviene su apposite piattaforme e la modalità equity prevede che venga messa a disposizione dei sostenitori una partecipazione al capitale in proporzione alla somma investita. Di conseguenza si ottiene un titolo di partecipazione alla società e, proprio per questo motivo, si usufruiscono di alcuni diritti patrimoniali e amministrativi. La PMI emittente deve presentare un’efficace Business Plan per coinvolgere i potenziali terzi finanziatori e avere uno statuto che tenga conto delle regole di corporate governance grazie al quale gestire adeguatamente una più ampia base partecipativa. Al tempo stesso vengono previste agevolazioni fiscali dirette per la partecipazione a PMI innovative e start-up.

Private equity

E’ una tecnica di finanziamento messa a disposizione delle società e delle PMI che non sono  quotate in Borsa ma che si caratterizzano per elevate potenzialità di crescita. Si tratta di una forma che tiene in considerazione il fatto che poche PMI italiane possono essere quotate in Borsa e presenta notevoli livelli di sicurezza grazie ai controlli della Consob.

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