tracciabilità e filieradi Giuseppe Canino e Mario Cugno *

Coniugare tradizione e innovazione qualitativa in un settore tanto peculiare per lo sviluppo economico della Sicilia come quello vitivinicolo, costituisce ancora oggi una sfida, i cui risvolti meritano di essere analizzati nel dettaglio.

L’introduzione di un sistema di gestione per la qualità, il cosiddetto “Sistema qualità”, riferito a tutti i processi di vinificazione, è stata una innovazione che, pur rappresentando sempre di più un asset strategico di mercato, ha fatto nascere in molti una sorta di dualismo, di non facile interpretazione, con le tradizionali qualificazioni di prodotto come “doc” e “docg”.

Intanto al fine di chiarire la portata e la distanza dei due concetti, si può sottolineare che lo scopo del Sistema Qualità è quello, assai più ampio e qualificante, di costituire uno strumento efficace di gestione continua del prodotto e del management per il miglioramento aziendale. Per raggiungere questi obiettivi, infatti, l’azienda deve utilizzare un metodo per puntare alla qualità del proprio “modo di lavorare”, in modo rigoroso e conforme ad un modello universalmente riconosciuto,  l’Uni En Iso 9001, che è oggi lo standard di riferimento anche per il settore della produzione del vino.

Un ulteriore chiarimento coinvolge l’essenza della produzione vinicola: l’azienda deve ormai dare evidenza esterna, oltreché delle sue qualificazioni intrinseche di prodotto, anche di tutte le sue capacità produttive e gestionali. Nello specifico, la valorizzazione delle proprie esperienze e delle prassi evolutesi nel tempo trova compimento nel contesto Iso 9001.

Utilizzando il quadro normativo per salvaguardare le proprie specificità aziendali e per evitare di cadere vittima di possibili arbitrarietà nei processi, il produttore fornisce garanzia di qualità, di stabilità e di miglioramento continuo, non trascurando il suo modo di proporsi, dalla cantina al vigneto, alle diverse parti interessate.

Solo l’adozione di un “Sistema qualità” integrato con la “Rintracciabilità di filieraISO 22005 può fornire la garanzia al consumatore di essere di fronte a un prodotto di livello che è in grado di garantire non solo il rispetto ai requisiti minimi previsti dalle normative vigenti, come il Regolamento CE 178/2002, ma anche un vino proveniente da uve di elevate caratteristiche nel rispetto dell’ambiente e della rintracciabilità, senza considerare la sola resa quantitativa dei vigneti.

La certificazione del “Sistema qualità” secondo Iso 9001 e la Iso 22005 sono garanzia di sicurezza in relazione al consumo, alla conformità ai regolamenti, al rigoroso controllo della produzione, all’autocontrollo igienico sanitario operato dall’azienda nell’intera filiera produttiva vitivinicola, alla sorveglianza operata dall’ente di certificazione.

Un’azienda certificata assicura quindi i consumatori (nazionali e non) che opererà conformemente a quanto ha stabilito e descritto, e che provvederà al miglioramento continuo dei processi basandosi sull’analisi dei propri indicatori di valutazione aziendale per la gestione del rischio sanitario, dei rischi economici e reputazionali.

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Giuseppe Canino Presidente CDA della CLS Informatica con esperienza ventennale nell’informatizzazione di aziende della filiera agroalimentare.- Mario Cugno Responsabile Sicilia Certiquality, esperto nella sistemi di certificazione aziendale