Configurarsi e riconfigurarsi in base alle diverse esigenze e pressioni provenienti sia dal contesto esterno, sia dall’interno è imprescindibile per avere una visione del cambiamento aziendale a 360°.
Con il termine anglosassone Change management intendiamo: «L’insieme dei processi, strumenti e tecniche per gestire il lato umano dei processi di cambiamento, per raggiungere i risultati richiesti, e realizzare effettivamente il cambiamento all’interno delle attitudini individuali, dei team interni e del sistema allargato» (The Change Management Toolbook © – Holger Nauheimer).
SDI, Soluzioni d’Impresa, grazie alla sua esperienza, è sempre riuscita a fornire ai manager i principi guida che stanno alla base della gestione del cambiamento nelle organizzazioni e a garantire, l’adattamento alle nuove situazioni e ai processi aziendali, con successo.
Cambiare è transitare
Senza cambiamento l’azienda rischia di affondare. Questo cambiamento però rappresenta un’arma a doppio taglio perchè é sì indispensabile, ma se non si attinge alle corrette risorse si corre il rischio di sposare un atteggiamento di resistenza, che frena i processi di crescita e di innovazione e limita le possibilità di sviluppare abilità di change management.
Cambiare significa transitare da un punto ad un altro, da un vecchio ad un nuovo assetto.
Affinché una trasformazione possa realmente realizzarsi è necessaria una linea strategica chiara che comprenda i processi e gli strumenti per gestire gli effetti della transizione sugli individui, così da poterla gestire e governare al meglio.
Per determinare la qualità della “direzione al cambiamento” è importante avere chiari 3 punti:
- dove siamo, ovvero un’esplorazione della situazione vigente in quelle che sono le metodologie, i processi e gli standard finora utilizzati;
- dove vogliamo arrivare, individuazione degli interventi necessari a migliorare qualitativamente e quantitativamente l’efficienza e la produttività della struttura in toto;
- in che modo ci arriveremo, il lancio e la realizzazione del piano e degli strumenti, il loro controllo, l’addestramento del personale coinvolto, la misurazione dei risultati, per assicurare la transizione dell’azienda verso il raggiungimento degli obiettivi.
Un manager sa gestire il cambiamento. Come?
«Un colpo per l’autostima è la prospettiva di un cambiamento, soprattutto se la natura di tale cambiamento è ancora avvolta da voci e pettegolezzi. Una simile incertezza spesso favorisce un irrazionale attaccamento allo statu quo. Quando i progetti vengono esposti in maniera chiara e discussi apertamente, la nostra resistenza al cambiamento diminuisce drasticamente. I capi prendano nota, per favore». (Jeremy Bullmore).
Questo è il compito dei managers, chiamati a gestire continuamente il cambiamento ai diversi livelli organizzativi. Non è però solamente l’autostima a risentirne, ma tutto il sistema di vita delle persone. Pertanto, per raggiungere gli effetti desiderati dal cambiamento, è necessario che la trasformazione auspicata abbia un impatto sulle persone in temini di forte partecipazione, motivazione e coinvolgimento.
In sintesi, un intervento di Change Management è destinato a fallire senza un chiaro mandato, una forte sponsorizzazione interna e un grande coinvolgimento.
Possiamo così riassumere:
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Cambiare la cultura aziendale è possibile solo se ci convinciamo che è necessario;
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Ogni persona è utile al cambiamento a prescindere dal ruolo o dalla gerarchia aziendale;
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Bisogna saper ascoltare anche coloro che “remano contro corrente”.
Per essere un Change Manager efficace e per condurre l’azienda verso il Change Management, consulta la scheda di trasparenza del corso o la pagina dei progetti formativi.