«Pianificare, gestire, operare»: queste tre parole rappresentano la via più breve e la modalità più veloce per organizzare in modo efficiente il nostro tempo di lavoro.
Questo è uno degli argomenti del corso SDI, Soluzioni d’Impresa sul “Time Mangament” che i professionisti di SDI realizzano per le imprese.
Ma cosa c’è dietro a questi imperativi?
Spesso ci soffermiamo davanti al nostro computer, o dinnanzi ad una montagna di carte, cercando di organizzare il lavoro giornaliero, ed usando la classica frase “da dove comincio?”.
Beh! Ci viene subito da pensare che, da quel momento, il problema sia risolto, tuttavia, giorno dopo giorno ci ritroviamo ad eseguire lo stesso rituale di iniziazione al lavoro.Il problema risiede proprio in questo processo di ritualità che non ci consente di trovare una modalità ed un approccio nuovi all’organizzazione del lavoro, che possa farci risparmiare tempo e che ci consenta di “pianificare” piuttosto che di improvvisare.
Del resto, diceva Aristotele: «Lo scopo del lavoro è guadagnarsi il tempo libero». Vediamo da dove iniziare.
Come mettere in pratica il principio del “Time Management”?
E’ più facile di quanto si pensi. Innanzitutto, il processo di organizzazione del lavoro non consiste nel fare il più possibile, ma nel fare le cose che consentano il raggiungimento dell’obiettivo.
Per organizzare al meglio il tempo a disposizione si deve:
1. Pianificare: ovvero, guardare al futuro, stabilire obiettivi e priorità, rispetto all’attività da svolgere. Ancor di più, stabilire quale sia il rapporto tra obiettivi e attività.
2. Operare: cioè, organizzarsi, per portare a termine gli incarichi ad alta priorità. Si definiscono “ad alta priorità” quei compiti che non possono essere delegati, e che devono essere affrontati prima degli altri e dal diretto interessato.
3. Gestire: cioè condurre le relazioni e le comunicazioni con altre persone in modo efficace ed efficiente, sintetizzando.
Una ulteriore riflessione occorre farla sulla percezione del tempo, e soprattutto la sua urgenza, che sono fattori soggettivi, perché il “time management” è un processo personale, quindi ogni tecnica proposta va adattata allo stile personale.