Combattere la superficialità nel lavoro manageriale

La gestione manageriale è piena di domande senza risposta. La domanda di ogni manager è: come faccio ad approfondire un problema se sono costantemente sotto pressione per concludere?  Infatti, a causa della vastità di azione e delle sue grandi responsabilità, unite con la grande quantità di problemi da affrontare contemporaneamente, i manager agiscono spesso superficialmente. Nell’articolo vi illustrerò alcuni soluzioni su come combattere la superficialità nel lavoro manageriale.

Quindi un manager è sempre meno un pianificatore attento e, sempre più, lettore di informazioni, con forti capacità di adattamento. Io stesso cado sovente in questa trappola. “Lo dobbiamo finire per giovedì, anche se non è perfetto” è una frase che mi capita spesso di pronunciare. E questa frase è frutto di un mix perverso di pressioni al risultato, da parte del manager e di tendenza alla dilazione dei tempi da parte dei collaboratori.

Allentare la morsa di questa superficialità si può!

I  tre consigli principali sono:
1) Scomporre i problemi complessi in problemi semplici dove la veloce “superficialità” sia adeguata. Per gestire la superficialità è importante scomporre in piccoli passi che si possono compiere uno per volta. Per questa scomposizione, può essere molto utile un classico sistema che usiamo nelle aziende manifatturiere, ma che è applicabile a tutte le decisioni manageriali: il diagramma di Ishikawa. Si tratta di una schematizzazione che permette di analizzare le cause di un problema. Viene anche detto diagramma a spina di pesce o diagramma causa effetto. Scarica qui un esempio in powerpoint

2) Il secondo consiglio è quello di prendere le distanze dal problema. Si tratta di maturare dentro di se la forza di agire, anche se per pochi istanti, in modo ponderato.

3)  Per superare la superficialità manageriale è necessario affinare una effettiva capacità di riflettere sul proprio lavoro per prendere la giusta distanza da esso. Ma è bene evidenziare che la riflessione, senza azione è sterile. Può anche essere intimamente soddisfacente, ma non incide sui fatti. Ma, attenzione, l’azione senza riflessione è vuota e di breve respiro.

Per rafforzare l’impatto di questo importante consiglio è divertente usare il termine medit-azione. Che evidenzia come il pensiero debba sempre essere legato all’azione e l’azione al pensiero.

Le nostre esperienze confermano che percorsi attenti di coaching, riescono a supportare efficacemente il manager in questa lotta alla superficialità.

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