Lo scorso agosto è entrato in vigore il decreto legge 96 del 2018 comunemente conosciuto come Decreto Dignità, voluto ed approvato dal Consiglio dei Ministri. Il suo contenuto è eterogeneo nei settori di interesse, ma come indica il suo nome, è finalizzato a restituire la dignità ai cittadini in molte aree lavorative e commerciali e regolando con maggiore vincolo la concessione di incentivi ed aiuti di Stato. In particolare esso contiene norme per l’agevolazione occupazionale, la semplificazione fiscale, la continuità didattica, il contrasto alla ludopatia e sanzioni contro le delocalizzazioni di aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato. Non si vuole entrare nel merito politico delle decisioni prese. Ma è bene che le imprese siano informate su una legge dello stato che li riguarda.

Incentivi all’assunzione e contrasto ai contratti precari

Coloro che assumeranno entro il 2020 giovani sotto i 35 anni avranno agevolazioni sul pagamento dei contributi fiscali in misura pari al 50%, con il contratto di lavoro che dovrà essere a tutele crescenti; questo esonero può essere usufruito per un massimo di tre anni fino ad un massimo di tremila euro all’anno ma da calcolare su base mensile.
Per quanto riguarda i contratti a tempo determinato, la loro durata ‘a termine’ viene portata ad un anno (rispetto ai tre anni previsti in precedenza), con possibilità di arrivare a raddoppiarne la durata in presenza di causali specifiche; anche il numero massimo di proroghe scenda da cinque a quattro. Il decreto prevede che il termine sia indicato in un contratto scritto consegnato al lavoratore, con un incremento del contributo addizionale di mezzo punto percentuale per ogni ulteriore rinnovo del tempo determinato.
Per quanto concerne la somministrazione di lavoro è previsto che il numero di destinatari di questa forma contrattuale non può superare il 30% del numero di assunti a tempo indeterminato in azienda.

Stretta su delocalizzazioni ed aiuti di Stato

La norma indica che coloro che ricevono aiuti di Stato e benefici per gli investimenti produttivi non potranno delocalizzare in stati al di fuori dell’Unione Europea prima di cinque anni dal termine dell’aiuto ricevuto, pena il decadimento del beneficio stesso ed una sanzione calcolata da due e quattro volte l’importo ricevuto.
La stessa penalità è prevista nelle stesse modalità per le aziende beneficiarie di questi aiuti che decidano di ridurre di oltre la metà il proprio livello occupazionale, a meno che non vi sia una motivazione valida ed oggettiva. Nel caso in cui la riduzione occupazionale sia inferiore alla metà ma comunque superiore al 10% il beneficio concesso verrà ridotto in maniera proporzionale ad essa.La legge prevede inoltre che si può godere dell’iper-ammortamento sull’acquisto di beni aziendali ma se questi successivamente vengono venduti ad un prezzo superiore al valore d’ammortamento o se viene trasferito in area extra europea il beneficio decade e deve essere restituito.
Ha decorrenza immediata anche la norma in materia di fruizione del credito d’imposta relativamente ad investimenti finalizzati allo sviluppo ed alla ricerca aziendale dalla quale sono esclusi però gli acquisti e gli scambi di beni immateriali tra aziende facenti parte dello stesso gruppo.

Semplificazioni in materia fiscale

Per quanto riguarda l’area fiscale il decreto numero 96 del 2018 prevede una forte riduzione e revisione del redditometro (considerato molto inefficiente), rinvia al 2019 lo spesometro e la fatturazione elettronica per le stazioni di carburante. Viene inoltre cancellato lo split payment per i servizi resi alle Pubbliche Amministrazioni che prevedevano ritenute alla fonte mentre viene prolungata la possibilità di compensare i crediti pregressi dalla PA con i debiti delle cartelle esattoriali.

Altre norme del decreto 96-2018

Il decreto Dignità introduce altre norme affini al lavoro, garantendo la continuità didattica all’interno delle scuole, per una maggiore omogeneità per alunni e personale scolastico. Si prova a scoraggiare il gioco d’azzardo vietandone la pubblicità.

Strategie ed influenza sulle imprese

Osserveremo nei prossimi mesi gli effetti sullo sviluppo economico di questo pacchetto di misure, le prime impressioni sono di prudente attenzione. L’occupazione non cresce secondo le attese e l’irrigidimento del mercato del lavoro non è stato ben accolto da molti. Bisogna però attendere che le misure entrino a regime per valutarle. Sicuramente si aprono anche interessanti opportunità per le imprese che operano in una più strutturata logica manageriale.

Strategia, pianificazione, azione.

Quindi, per chi guida le imprese, prima pensare e poi agire.

Non è più tempo per improvvisazioni ed intuizioni estemporanee.

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