Il ruolo del consulente

La presenza di un consulente d’impresa svolge un ruolo di primo piano nel processo decisionale finale, giacché è il suo lavoro, in gran parte, a darvi le informazioni adeguate per giungere alle decisioni più adatte allo sviluppo del business.

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Ogni manager o piccolo imprenditore è quotidianamente sommerso da decine e decine di dati e di informazioni a cui dover dare seguito per improntare la strategia decisionale definitiva per l’azienda. E’ attraverso le informazioni, meglio se sintetizzate in un cruscotto aziendale e raccolte dai vari reparti, che siete chiamati a decidere sulle modalità operative. Ovviamente, non è un lavoro che possa essere fatto in totale autonomia, perché le informazioni non sono sempre immediate ma hanno bisogno di essere interpretate da esperti con il giusto metodo manageriale.

Trasformare le informazioni in decisioni non è così semplice come potreste immaginare, giacché ci sono innumerevoli elementi da prendere in considerazione prima di arrivare alla decisione finale, quella con le reali conseguenze sul management operativo dell’azienda.
Quelli del consulente d’impresa sono consigli, sono aiuti: ovviamente la decisione finale spetta al manager o all’imprenditore che gestisce e amministra l’azienda. Ma il supporto di una società di consulenza direzionale, nell’ottica della moderna gestione nel mondo delle PMI, dove ogni piccola decisione è amplificata e il suo effetto si moltiplica in maniera esponenziale, risulta essere quasi determinante per dare gli strumenti giusti per intervenire.

Come si trasformano le informazioni in decisioni

Le informazioni a disposizione del consulente direzionale sono in realtà già il frutto di un precedente lavoro di interpretazione dei dati e dei numeri. Infatti, prima di entrare in possesso delle informazioni il consulente deve effettuare la raccolta dei dati, analizzarli, sintetizzarli e trasformarli in informazioni. Questo è un lavoro che svolge in totale autonomia, perché in questa fase il suo operato non interferisce in nessun modo con l’organizzazione aziendale e benché meno con il management. Una volta che il consulente d’impresa ha in mano le informazioni, di concerto con l’azienda, deve riuscire a trarne un modello operativo valido e utilizzabile per le specifiche esigenze dell’azienda.

Infatti, prendere le decisioni giuste potrebbe non essere sufficiente per garantire all’azienda una corretta presenza sul mercato: è necessario che queste vengano attuate anche nei tempi giusti. La questione della tempestività è rilevante in questo senso, perché un’analisi che prenda in considerazione esclusivamente l’aspetto tecnico della questione, senza relazionarlo alla sua importanza nel tempo potrebbe essere del tutto inefficace.

Il consulente aziendale deve creare un quadro preciso e dettagliato della situazione complessiva dell’azienda, relazionandola nello spazio e nel tempo: la sua specialità consiste nel riuscire a sfruttare le informazioni provenienti dall’interno in un’ottica molto più ampia che prende in considerazione anche e soprattutto i fattori esterni che possono incidere e influire sulle scelte decisionali dell’azienda.

Troppo spesso, infatti, capita che chi amministra e gestisce una PMI è impegnato nel fare quotidianamente decine di cose ed a risolvere micro problemi immediati ed urgenti. In questo modo si rischia di perdere il controllo di ciò che succede all’interno dell’azienda e non percepisce quello che, inoltre la circonda. E’ una normale condizione di chi coordina il management ed è per questo motivo che la figura del consulente direzionale è fondamentale. Ovviamente, le informazioni che vengono sottoposte dal consulente o dal team di consulenza, sono per lo più indicative, mai vincolanti, ma nelle analisi, la consulenza direzionale, saprà indicare le alternative strategiche e le relative implicazioni.

Per quanto riguarda la questione temporale, l’analisi è molto più complessa e articolata perché si basa su una serie di valutazioni previsionali e statistiche che devono partire dalle informazioni ottenute all’interno dell’azienda. Il consulente deve porsi delle domande, ossia deve essere in grado di suggerire quando mettere in pratica una determinata decisione, considerando le informazioni e l’ambiente esterno. Qui entrano in gioco soprattutto la lungimiranza e la capacità di prevedere il sistema azione/reazione. Ovviamente, un consulente non ha potere decisionale ma sa fornire gli elementi che per l’impresa sono fondamentali per il futuro.

L’importanza di una decisione sul lungo termine

Uno degli obiettivi primari di una piccola o media impresa è quello di riuscire a realizzare un progetto di management sul lungo periodo. La lungimiranza è fondamentale per avere successo nel mercato, qualsiasi sia il settore di riferimento. La raccolta delle informazioni è fondamentale in tal senso, così come avere a disposizione un consulente che le sappia gestire e veicolare al momento giusto. La selezione delle informazioni è determinante per giungere a una decisione finale: nella grande marea di dati e info che giungono dai rami aziendali e dalle aree produttive, infatti, è determinante saper scegliere quali siano quelle rilevanti in relazione a una specifica azione e quali, invece, debbano essere bypassate perché fuorvianti o non interessanti.

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