I grandi leader ci mettono in movimento. Alimentano le nostre passioni ed ispirano il meglio che è in noi (D. Goleman)

essere leaderEssere un leader  di successo significa, oggi, misurarsi con la capacità di produrre innovazione e gestire il cambiamento. I modelli di leadership sono in continua evoluzione e trasformazione, la letteratura in merito è ricca di modelli, classificazioni, descrizioni.

Ma cosa è necessario conoscere e quali abilità bisogna possedere per essere un leader di successo?

Daniel Goleman mette in primo piano la consapevolezza di se stessi, la capacità di conoscere e gestire le proprie emozioni  (self management)  intesa come la capacità di gestire le emozioni in modo positivo, di motivarsi, di saper utilizzare in modo efficace il pensiero sequenziale prevedendo quindi cause ed effetti delle nostre azioni. Essere leader di se stessi implica il possesso di competenze legate al pensiero strategico, al dinamismo mentale, all’autoconsapevolezza, all’autocontrollo emotivo, all’organizzazione personale,  alla comunicazione.

Un altro elemento che sta alla base del successo del leader è la capacità di entrare in empatia con i propri collaboratori, entrare cioè in relazione con loro in maniera efficace. Esercitare l’empatia significa “sentire” come l’altro da sé vede il mondo, cosa sente in un determinato momento e significa, anche, mostrare la propria disponibilità a risolvere insieme i problemi. Il leader deve essere visto come “uno di noi”.

Il leader deve, dunque, sapere ascoltare, motivare, comunicare – una comunicazione efficace coinvolge, cattura, migliora i rapporti interpersonali , aumenta la motivazione, l’orientamento al compito,  la produttività –  convincere, ispirare per ottenere da sé e dagli altri il meglio. Deve, quindi, assumere il ruolo di guida ed essere punto di riferimento all’interno del proprio gruppo di lavoro motivando e sviluppando le professionalità presenti e creando benessere organizzativo e squadre vincenti; deve garantire il successo della propria organizzazione attraverso una corretta gestione, deve possedere l’abilità di pianificare le attività e sviluppare la capacità di rappresentare la propria organizzazione nella rete di relazioni con l’esterno; deve essere innovativo e creare valore applicando l’innovazione in più ambiti: processi produttivi, processi organizzativi, gestione delle risorse etc.

La leadership non presuppone un approccio univoco a ogni situazione.

Il leader, infatti, deve sapere quando e come modulare il proprio stile direzionale per ottenere i risultati desiderati. Questo concetto è alla base della teoria della leadership situazionale (di Kenneth Blanchard e Paul Hersey), che parte dall’assunto che non esiste un tipo di leadership vincente ma sta all’abilità del leader comprendere in che occasione attuare uno stile piuttosto che un altro a seconda delle circostanze.

Per sintetizzare le caratteristiche che deve possedere un leader di successo, utilizziamo una classificazione in 10 punti stilata dalla Wyser, società di Gi Group di ricerca, che si occupa di selezioni di profili di alto management:

  1. Leadership con l’esempio: occorre essere, innanzitutto, un esempio, un motivatore e trasmettere in modo chiaro e senza distonie i valori e la visione d’impresa.
  2. Trasparenza: lavorare molto sulla comunicazione, compresa la parte sempre più difficile, cioè quella legata ai responsi negativi (dare quelli positivi è molto più semplice).
  3. Focalizzazione al raggiungimento dei risultati: trasmettere tranquillità e serenità, ma anche orientamento all’obiettivo (stress ed eccessiva emotività sono destabilizzanti per i collaboratori).
  4. Imparzialità: utilizzare una metrica di valutazione delle prestazioni oggettiva per tutto il team di lavoro.
  5. Organizzazione: pianificare il proprio lavoro e quello degli altri, che significa, per esempio, presentarsi puntuale alle riunioni o definire aspettative e piani d’azione in modo chiaro.
  6. Capacità di ascolto: prestare attenzione ai collaboratori nelle sedi e nei modi prestabiliti, senza essere tuttavia un confessore o, peggio ancora, un fratello maggiore.
  7. Decisionismo: incertezza e tentennamenti sono nocivi all’organizzazione e minano l’autorevolezza del capo.
  8. Etica: valore essenziale di per sé, è anche ormai un presupposto richiesto da tutte le organizzazioni più evolute, in quanto fattore intrinseco di successo per gli affari. I mercati evoluti rigettano ormai categoricamente chi non ha un comportamento etico, che possa riflettersi negativamente anche sul business. Cultura della responsabilità e leadership in senso etico garantiscono l’impegno dell’azienda e del management nella tutela dei propri dipendenti e stakeholders.
  9. Empatia: saper riconoscere e anticipare i bisogni dei collaboratori consente di ottenere il meglio da loro.
  10. Divertimento: sebbene sia una componente alcune volte trascurata, come se fosse incompatibile con un approccio serio e rigoroso, saper introdurre un elemento di divertimento e di passione consente di cementare il team e aumentare l’impegno, coinvolgimento e senso di appartenenza.

Ma, vi rivelo un segreto: non c’è nessuna check list del leader perfetto!

Ognuno può esserlo attraverso un proprio mix personale di caratteristiche positive che non devono mai prescindere dal motto: non si vince mai da soli.

Insomma Leader  si nasce o si diventa?

Rispondere alla domanda non è facile. Sicuramente un buon leader nasce con delle attitudini che agevolano il suo percorso, ma per avere riconosciuto tale ruolo deve lavorare molto poiché l’eccellenza si raggiunge con la passione e l’esercizio costante.

Per capire meglio l’importanza della leadership e come diventare un buon leader, di se stesso e del gruppo, ci puoi contattare telefonicamente, via email oppure utilizzando la chat via whatsapp di cui trovi il link sul nostro sito, per approfondire l’argomento con i nostri esperti in formazione e far crescere la tua azienda al massimo del risultato