Muda, gli sprechi nelle organizzazioni

Muda, gli sprechi nelle organizzazioni

Quando i professionisti Lean Thinking, analizzano insieme ai clienti i processi produttivi arrivano ad evidenziare sprechi fino al 90,95%!

Il Lean Thinking, e cioè il “Pensare snello”, è quella strategia nata dal mondo automotive, ma oggi universalmente applicata in settori e ambiti diversi, proprio per aumentare l’efficienza ed eliminare gli sprechi.

Prendendo come riferimento i sette sprechi che Tahichi Ohno, padre del Toyota Production System, ha descritto, sarà facile capire che gli sprechi sono i padroni anche nella propria organizzazione, a prescindere che si tratti di una azienda manifatturiera, della sanità, grande distribuzione organizzata; per non parlare, ovviamente, della pubblica amministrazione.

Elencandoli nel dettaglio si comprende la vicinanza con la propria linea produttiva e organizzativa. I sette sprechi, che in giapponese si chiamano Muda, sono relativi a:

  1. Trasporto – Movimento non necessario di materiali;
  2. Magazzino/scorte – Parti o prodotti immagazzinati non necessari o non utilizzabili;
  3. Attese – Ritardi di processo che fermano addetti e macchinari; 
  4. Movimento – Movimenti non necessari degli addetti;
  5. Sovrapproduzione – Acquisto o produzione prima ed in quantità diversa di quella necessaria a creare valore;
  6. Processi ridondanti – Passi non necessari o più costosi del necessario;
  7. Difetti – Difetti nel servizio o nel prodotto che portano reclami o rilavorazioni.

Alla base della lotta agli sprechi del Lean Thinking c’è l’idea che uno spreco è un’attività che non aggiunge alcun valore al bene prodotto o al servizio. E’ proprio cambiando il punto di vista delle organizzazioni che si fa vera lotta agli sprechi. Per farli venire al pettine, l‘organizzazione deve essere guardata con gli occhi del cliente, rispondendo sempre alla stesse domande: questa attività crea valore per il cliente? Il cliente è disposto a pagare per questo valore?

Alcuni esempi pratici degli sprechi  che prosperano in tutte le organizzazioni. Sul trasporto: una pratica si sposta tra uffici e sedi allungando enormemente il processo? Sul magazzino: abbiamo lasciato scadere farmaci nella farmacia della clinica? Riguardo alle attese: 3 magazzinieri sono fermi in attesa di potere utilizzare l’unico muletto disponibile? Al movimento: Un addetto deve fare 30 volte al giorno un percorso di 10 metri per prendere un pezzo? E rispetto alla sovrapproduzione: Abbiamo dimensionato male i lotti di produzione ed abbiamo i magazzini pieni di invenduto? Processi ridondanti: Lo stesso dato viene caricato 5 volte da 5 addetti diversi nel sistema informativo? E riguardo, infine, ai difetti: Il processo a monte ha fatto un errore che non viene intercettato con costi di rilavorazione e gestione contenzioso cliente?

Sono solo alcuni cenni per iniziare un confronto che serva da stimolo per imparare a riconoscere gli sprechi. Riconoscere gli sprechi, infatti, è il primo passo per sconfiggerli. E’ quello che SDI fa, con i clienti, sia attraverso la formazione che la consulenza direzionale.

Segnalaci lo spreco che vuoi sconfiggere

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Altri tre sprechi che si associano alle organizzazioni più complesse danneggiandole sono:

  1. Confusione — perdita o errata circolazione delle informazioni. Confusione su obiettivi e metodi di misura.
  2. Mancanza di sicurezza o ergonomia sul lavoro
  3. Sottoutilizzo del potenziale umano- competenze, talenti creatività