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Per rinforzare la vostra forza di volontà, nei momenti in cui siete stanchi o scoraggiati, usate un piccolo trucco. Scegliete il vostro Superhero, una persona o personaggio che sia da voi considerato un modello. Quando sarete in difficoltà, prima di mollare e diventare Attendisti, chiedetevi cosa avrebbe fatto il vostro Superhero in quella situazione.

Per cominciare a dare una risposta al quesito della ricetta di oggi: “Imprenditore chi è costui?”, parto dalla mia esperienza, piuttosto che da libri o dal codice civile.

Io stesso sono un imprenditore, di prima generazione perchè i miei genitori erano dipendenti pubblici, che 23 anni fa ha lasciato una grande multinazionale per avviare l’attuale attività di consulenza organizzativa e formazione.

In questo articolo voglio condividere le osservazioni derivanti da intervento in centinaia di aziende dove, ogni volta, si incontrano storie imprenditoriali diverse.

Cosa vuol dire “imprenditore”?

Diventare imprenditore è una scelta che a fronte di possibili vantaggi (benessere, status sociale, autorealizzazione), ha certamente un alto prezzo da pagare (responsabilità, stress, carichi di lavoro, incertezza, solitudine). Queste caratteristiche comuni le ho viste nei tanti imprenditori incontrati, sia che fossero giovani al loro inizio, sia che se avessero fondato l’azienda decenni prima, sia, infine, negli eredi di padri e nonni imprenditori.

Superati i punti di contatto esistono molte differenze tra i vari tipi di imprenditore.

Queste differenze non sono letterarie ma, spesso, separano il successo dal fallimento. Separano anche chi fa profitti, mantiene e sviluppa l’occupazione (realizzando delle responsabilità sociali dell’impresa), rende prestigiosa l’immagine della propria terra, da chi esce sconfitto con conseguenti crisi aziendali, licenziamenti e perdite economiche.

Ovviamente ci troviamo di fronte ad un mestiere per il quale non esiste un’unica ricetta per il successo. Sicuramente, però, si possono identificare alcune caratteristiche che non mancano mai negli imprenditori di successo e che invece sono, in genere, carenti in quelli che falliscono la propria sfida di sviluppo.

Cosa distingue di base gli imprenditori?

Gli elementi distintivi tra i vari imprenditori riguardano, innanzi tutto, il loro modo di essere rispetto a due ambiti:

  • tempo
  • azione

Lo schema che ho creato, guiderà nella comprensione.

Visione del tempo

Breve Lungo
Azione Aspetta Prenditori Fatalisti
Agisce Effimeri Imprenditori

Le classificazioni sono sempre schematizzazioni, finalizzate alla semplificazione di aspetti complessi e, di conseguenza, avremo alcune sfumature non sufficientemente descritte. Ma, ai fini di questo articolo mi piace raggruppare gli imprenditori in quattro macro categorie:

  • Prenditori;
  • Fatalisti
  • Effimeri;
  • Imprenditori

È evidente che la preferenza mia e di tanti altri va alla quarta categoria.

Continuate a leggere e vi spiegherò perché.

I Prenditori sono responsabili d’impresa che basano il proprio business su rendite di posizione (derivanti da monopoli, fortuna o relazioni particolari) finalizzata ad una massimizzazione della redditività immediata per sé. Questa è la classica situazione nella quale ci sono imprese povere ed “imprenditori” ricchi. Raramente ho visto rimanere in vita queste imprese per più di 10 anni.

I Fatalisti sono una categoria strana nella quale classifico coloro che guidano le aziende per inerzia. Tipicamente si tratta di aziende di seconda o terza generazione che hanno perso la grinta e lo spirito innovativo dei fondatori. Queste aziende sono condannate ad una chiusura certa, ma lenta. Il Fatalista cade in un fallimento, paga parte dei debiti e cerca di supportare i lavoratori nella fase del licenziamento. Il risultato è comunque la fine dell’attività d’impresa.

Gli Effimeri guidano l’azienda in maniera forte ed apparentemente efficace, ma la mancanza di una visione a lungo termine porta inevitabilmente a commettere errori che si ripercuotono negativamente sugli affari.

Infine,  gli Imprenditori, che tendono ad emergere nel lungo periodo, superando difficoltà ed evoluzioni del mercato. Essi hanno la continua capacità di rinnovarsi e, soprattutto, una volontà di ferro. L’imprenditore considera insormontabili ben pochi ostacoli. Gli altri, si superano o si aggirano. Tutto questo viene basato sulla forza di volontà, che non è solo un dono di natura, ma un atteggiamento che si apprende ogni giorno con l’attitudine positiva verso la risoluzione dei problemi. I veri Imprenditori, leader, quando riescono a valorizzare gli effetti positivi dell’impresa  a vantaggio dei territori e delle comunità di riferimento, diventano Imprenditori Civici.

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