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di Maurilio Cassataro*

Il settore agroalimentare, da diversi anni, rappresenta un riferimento primario per l’applicazione di sistemi di gestione aziendali, e ciò anche grazie alla spinta profusa dalle leggi cogenti, che in tempi non sospetti hanno reso, di fatto, obbligatoria l’adozione di un sistema di gestione della sicurezza alimentare. Nella fattispecie il decreto legislativo 155/1997, richiamava esplicitamente l’implementazione di metodi sistematici che garantissero a vari livelli la conformità del processo di produzione ai requisiti igienico sanitari, la sicurezza alimentare, introducendo il concetto di tracciabilità di filiera.

In ambito legislativo i regolamenti europei CE 178/2002, CE 852/2004, CE 1935/2004 e S.M.I. (successive modifiche ed integrazioni) hanno definitivamente sancito l’obbligatorietà dell’adozione di un sistema di gestione che trasversalmente in tutte le aziende operanti in ambito alimentare, sia in grado di garantire al contempo la sicurezza alimentare e la tracciabilità degli alimenti e dei relativi imballi primari.

La norma ISO serie 9000, sin dalle prime edizioni, è stata scelta da tantissime aziende alimentari come schema principale di riferimento, al fine di implementare i suddetti sistemi, tant’è che nei primi anni del terzo millennio la stragrande maggioranza delle aziende operanti nel settore vantavano tra le referenze proprio il certificato Iso 9001.

Parallelamente sono stati adottati una serie di schemi di certificazione relativi a requisiti specifici del prodotto (Certificazione biologica, DOC, DOP, IGP, etc.) che hanno contribuito a caratterizzare gli alimenti dando lustro ad aspetti quali l’origine, i metodi di coltivazione, i protocolli di controllo, i fascicoli di produzione.

Nell’ambito dei sistemi di gestione aziendali, nell’ultimo decennio si è registrata la progressiva diffusione di norme volontarie ispirate sempre ai principi del sistema di gestione aziendale ma dedicate all’ambito alimentare. Le più diffuse e comunemente riconosciute in ambito internazionali sono:

• Certificazione HACCP

• ISO 22000

• GLOBAL G.A.P

• BRC Britisch Retail Consortium

• IFS International Food Standard

Il fattore che accomuna queste norme è il perseguimento della sicurezza e della salubrità degli alimenti.

Ciascuna presenta alcune peculiarità che ne differenzia in termini pratici l’applicabilità. Nei prossimi articoli verranno presentate sinteticamente le singole norme.

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Maurilio Cassataro – Ingegnere con esperienza ventennale nella consulenza sulla certificazione di sistemi organizzativi certificati. Lead auditor per primari enti di certificazione internazionali.