copertina_smile_Pagina_1In ormai vent’anni di attività nella formazione sulla sicurezza sul lavoro abbiamo sempre agito con la  consapevolezza di come la sicurezza sul lavoro, per essere sostanziale e non formale, debba riuscire a rientrare nella cosiddetta “normalità aziendale”, comprendendo almeno due elementi strutturali: motivazione e responsabilizzazione delle persone. Affinché, infatti, i comportamenti siano finalmente orientati, continuamente e spontaneamente alla sicurezza, deve avvenire una loro concreta integrazione nei processi aziendali, in modo che il rispetto delle norme e del buon senso, non siano più qualcosa di “altro” rispetto ai flussi ordinari dei processi produttivi ed organizzativi.

            Il quadro di Van Gogh dell’immagine ci porta a ricordare che i lavoratori che vanno al lavoro la mattina, devono tornare nelle proprie case la sera. Tale simbologia, unita alla citazione di Nelson Mandela, quale omaggio a questo gigante dell’umanità recentemente scomparso, portano al cuore della soluzione: la formazione continua.

            Una delle ultime esperienze in tal senso è stato il piano formativo SMILE. “Sicurezza e modelli integrati per lavoratori eccellenti”.  Sono state infatti trattate tematiche specialistiche ed avanzate di alta rilevanza in particolare tramite portate azioni interaziendali. Si è trattato  di un piano formativo, realizzato tutto d’un soffio, praticamente in sei mesi, con una straordinaria collaborazione tra SDI, Soluzioni d’impresa ente promotore e le aziende partecipanti.

Pubblicheremo on line stralci del libro che abbiamo recentemente pubblicato. Chi fosse interessato all’intera opera potrà ritirarla gratuitamente presso la sede SDI di Palermo o richiederne l’invio in e-book.

Il libro si apre con un interessante forum di confronto tra sindacati (CGIL, CISL e UIL) e Confindustria sul tema della sicurezza sul lavoro. Leggendo il testo appare chiaro come il tema della sicurezza sul lavoro sia un fattore unificante di datori di lavoro e rappresentanti dei lavoratori.

Nel merito degli approcci e degli strumenti per la sicurezza sul lavoro, una direttrice importante della trattazione riguarda i “Modelli Integrati” trattati nel primo capitolo denominato proprio “Integrazione della sicurezza nei processi e nei sistemi organizzativi” che presenta indicazioni efficaci per implementarli e arricchirli attraverso ad esempio le OH SAS 18001, focalizzate sulla sicurezza sul lavoro o gli altri sistemi organizzativi con le ISO9001, ISO14001, BRC etc.

            Il secondo e successivo capitolo La valutazione aziendale degli investimenti in sicurezza e salute dei lavoratori esamina le metodologie di progettazione dei processi aziendali, con particolare attenzione a quelli produttivi del manifatturiero, per evidenziare, anche e soprattutto in quella prima e fondamentale fase, quali siano gli accorgimenti da prevedere. Una corretta progettazione di impianti e macchinari permetterebbe di ridurre enormemente le situazioni di rischio. Macchinari ed attrezzature sono stati, recentemente  oggetto di modifiche legislative che non sempre sono apparse chiare alle imprese. Il terzo capitolo affronta proprio questo aspetto.

            La seconda parte del libro è dedicata ad approcci e tecniche, direttamente connesse con il sistema di gestione della sicurezza sul lavoro, che andrebbero implementate per una crescita costante dei positivi risultati della prevenzione. Una rigorosa valutazione dei rischi e il suo continuo aggiornamento è uno degli elementi chiave. Eppure, il Documento di Valutazione dei Rischi è diventato un documento burocratico che si compra a 100 euro su internet. È forse questo che serve ad un’impresa e ai suoi lavoratori? Assolvere formalmente e per vie brevi ad un obbligo di legge? No! La convinzione che anima gli scrupolosi professionisti del settore, nonché lo spirito del libro, è che fare una reale valutazione dei rischi aziendali, sia utile al fine vero della sicurezza sul lavoro, che non è un semplice bollino, ma rappresenta la vita e la salute dei lavoratori.

Ad esempio, una parte sovente trascurata nella valutazione dei rischi è l’analisi degli infortuni sfiorati o mancati che sono, invece, al centro della trattazione del sesto capitolo. Perché ci si ricorda della sicurezza solo quando succede l’infortunio ma, a quel punto è troppo tardi. Sono i “quasi incidenti” il vero indicatore di rischio sul quale è possibile incidere con immediati risultati e sono importanti da valutare quando si procede con la progettazione della formazione dei lavoratori.

            Insieme alla valutazione ragionata dei rischi, per ultimo ma assolutamente non ultimo in ordine di importanza, viene affrontato nel libro l’aspetto della formazione. Tutta la sicurezza sul lavoro passa, proprio, attraverso una profonda condivisione di valori e la effettiva volontà di tutti ad operare per la sicurezza. È quindi importante innovare le metodologie per una comunicazione e formazione efficace per la sicurezza. Troppo spesso si “deportano” operai, notoriamente non avvezzi a stare otto ore tra i banchi di una aula, per ascoltare un docente che illustra codici ed articoli di legge. A cosa serve questa formazione? A cosa servono questi soldi spesi dalle imprese? È ovvio che l’unico risultato di questo modo di fare formazione è un pezzo di carta che prende il nome di certificato. Nel capitolo dedicato al tema, il settimo, è dimostrato come sia realizzabile una formazione in tema di sicurezza sul lavoro, valida ai fini di legge, ma anche utile e piacevole per i partecipanti.

            La conclusione del libro aspira ad essere un nuovo inizio per le imprese. Promuovere la comunicazione aziendale, finalizzata a favorire l’assunzione di un ruolo attivo da parte dei lavoratori, rappresenta, infatti, il primo fondamentale indicatore di un cambiamento del rapporto con la sicurezza sul lavoro. Semplici, ma efficaci campagne di comunicazione interna, fanno uscire la sicurezza dalle aule e la fanno rientrare in ogni luogo del lavoro, dallo stabilimento alla mensa. Tutto questo al fine di far comprendere al lavoratore che non è uno spettatore della sicurezza sul lavoro, ma il protagonista.

            Con l’auspicio che l’innovazione nell’affrontare la sicurezza sul lavoro in azienda possa quindi fare esclamare sia all’impresa sia ai lavoratori: «Comportamenti sicuri? Si, grazie!».

“L’ istruzione e la formazione sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo” Nelson Mandela