welfareCon Welfare Aziendale si intende “l’insieme di azioni finalizzate al raggiungimento dei risultati dell’impresa ottenuti attraverso strumenti che mirano al miglioramento del clima interno, del benessere organizzativo e del singolo lavoratore”.

I piani di welfare aziendale consentono quindi, di incidere sulla motivazione perché offrono soluzioni per aumentare il work-life balance e migliorare il benessere dei lavoratori e dei loro nuclei familiari.

Inquadrato in un’efficiente e moderna politica di gestione delle risorse umane, esso prevede l’utilizzo di strumenti di remunerazione alternativi a quelli più tradizionali quali: il sostegno al reddito, la salute e il benessere, l’assistenza sociale, i servizi alla famiglia e all’istruzione.

Chi si occupa di risorse umane, ha quindi uno strumento in più attraverso il quale può agire positivamente migliorando la vita delle persone all’esterno delle organizzazione agendo in modo differenziato sulle reali esigenze dei dipendenti, migliorando di conseguenza la propria Employee Value Proposition e l’investimento nel capitale umano.

Accanto a queste considerazioni di carattere gestionale-motivazionale non si possono trascurare gli indubbi vantaggi fiscali che si accompagnano ad un siffatto sistema, ulteriormente ribaditi dalla legge di stabilità 2016.

Quali sono le novità introdotte? Cosa cambia per le imprese e per i lavoratori in materia di welfare e produttività?

Secondo la Legge di Stabilità, dal 2016 è il lavoratore stesso a scegliere se convertire tutto o una parte del suo premio di produttività in welfare, fino a un importo che può arrivare a 2500 euro annui, ricevendo benefit esenti da imposte e contributi integrativi.

Infatti tutti i servizi di welfare aziendale contrattati con i sindacati, sono totalmente esenti da tasse e, fino al limite previsto di 2.500 euro annui per ogni lavoratore, il lavoratore stesso può decidere se il suo premio di produttività debba essere pagato in cash (in questo caso si applica un’imposta sostitutiva del 10 per cento) oppure in strumenti welfare (totalmente esenti da tasse). Non è necessario che l’azienda fornisca servizi diretti ma può ricorrere a voucher che potranno essere spesi solo presso fornitori di servizi accreditati (per esempio asili nido o servizi di assistenza agli anziani).

In questo modo, si favorisce la diffusione del welfare aziendale anche tra le imprese più piccole e si crea un settore di operatori che intermedia i voucher tra aziende e fornitori di servizi.

Quindi il welfare aziendale consente di conciliare l’efficacia e la competitività delle politiche retributive, il contenimento dei costi e la costruzione di un employer brand dell’azienda che, proponendosi al mercato del lavoro come un’organizzazione orientata al benessere dei dipendenti, può attrarre e fidelizzare il capitale umano migliore.

Nonostante la situazione economica sia complicata e le aziende al collasso bisogna avere il coraggio di investire e fare innovazione! L’unico modo possibile per sostenere una politica di Welfare è considerare il dipendente come “risorsa” piuttosto che come un “costo”.

Per scoprire tutti i vantaggi legati alla Legge di Stabilità e come costruire un sistema di Welfare nella tua azienda, partecipa al convegno “Welfare Aziendale…..dipendente come costo o risorsa?” organizzato da AIDP – Associazione Italiana per la Direzione del Personale – Sicilia in collaborazione con SDI.

Per partecipare registrati al seguente link:Layout 1

www.aidpsicilia.it/welfare-aziendale-solo-vantaggi-fiscali/

L’evento avrà luogo giovedì 14 aprile 2016 alle ore 9:30 presso la sede di Confindustria Palermo in Via XX Settembre n. 64.

Se non puoi partecipare guarda live l’incontro cliccando qui.