abc buona saluteI cambiamenti intervenuti negli ultimi anni sia sul piano strutturale dei costi che per quanto riguarda la modalità di erogazione della prestazione sanitaria hanno esaltato l’importanza dei costi indiretti nelle gestioni sanitarie. In particolare, a seguito del crescente utilizzo delle tecnologie nei processi di diagnosi e cura e dell’esigenza di governare i flussi operativi sulla base di una visione di tipo processuale che colleghi le diverse fasi integrate in cui si articola l’erogazione della prestazione, occorre ripensare diversamente il criterio guida per determinare il costo pieno del paziente.

Un metro per soppesare in termini scientifici tutte le prestazioni che si intersecano dal momento del ricovero fino a quello del rilascio del paziente ovviamente non esiste. E però, pur restando distanti dalla certezza assoluta, ci si può affrancare da errori grossolani di calcolo e ridurre l’approssimazione di statistiche tradizionali se si affina quella capacità analitica e di previsione che, per fortuna, gli esseri umani possiedono proprio per realizzare al meglio le loro attività.

Ideato verso la fine degli anni Ottanta dai due studiosi americani R. Kaplan e R. Cooper, l’ABC (Activity Based Costing) è un modello particolarmente utile per monitorare i bilanci delle strutture ospedaliere. Poiché non si basa più  sulla distinzione tra costi fissi e variabili, riesce a visualizzare in tempo reale ricavi e costi delle attività di supporto, inserendo nel computo delle spese anche quegli aspetti che normalmente i fatturati d’azienda non contemplano e che, pure, incidono in maniera consistente sui bilanci.

SDI invita perciò a determinare i costi ricorrendo alla metodologia dell’ABC, che permette di non perdere di vista il beneficiario dell’insieme di attività prestate da tutti i soggetti coinvolti nel processo che va dal ricovero alle dimissioni, ossia il paziente.

Un’analisi approfondita del costo dell’intervento è, di fatto, importante a livello dipartimentale ed aziendale per implementare politiche di gestione delle attività miranti a massimizzare il rapporto efficacia/costo.

Spinta dalla necessità di determinare un costo “pieno” per paziente, l’azienda sanitaria dovrebbe svolgere un’indagine dettagliata del processo che, schematicamente, tenga in considerazione queste cinque fasi metodologiche:

  • Identificare il processo di ogni DRG;
  • Identificare le fasi e le attività del processo del DRG
  • Identificare la quantità di risorse necessarie per le attività
  • Individuare il criterio di determinazione del costo unitario per risorsa
  • Moltiplicare il costo unitario della risorsa per la quantità necessaria individuata per il dato DRG

In questo modo si ha la possibilità di quantificare in modo appropriato le risorse utilizzate e controllare in maniera efficace se il margine operativo – che si ottiene sottraendo al costo pieno DRG il rimborso riconosciuto – ci sia o meno.

Non è spendere di più che fa svolgere meglio il servizio, ma un maggiore impegno teso all’efficienza!

I vantaggi derivanti dall’applicazione di questa metodologia sono importanti tanto per contrastare gli sprechi della spesa pubblica, quanto per sollecitare la presa di coscienza da parte di tutti i dipendenti aziendali circa l’importanza del servizio reso. Pianificare tenendo conto dei rischi vuol dire avere maggiore consapevolezza di quello che significa realmente efficienza.

Solo la consapevolezza, derivante da un’analisi approfondita, di come gli input vengono trasformati in output permette ai responsabili sanitari di orientarsi verso la progettazione e realizzazione di sistemi di costing più raffinati e di conseguenza scegliere i percorsi più appropriati per un effettivo miglioramento della performance.

Con SDI si impara come migliorarsi per migliorare!

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